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Adattarsi, nel bene e nel male

È TIPICO DI NOI ESSERI UMANI: ADATTARSI . Adattarsi a tutto. Non c'è bisogno di scomodare il buon Darwin e la scienza dell'evoluzione. Fa parte della nostra natura: chiamiamolo istinto di sopravvivenza o in altri modi, il concetto è sempre quello. Ad esempio, dopo che ci siamo abituati a un determinato spazio, noi siamo spinti a dividerlo, riusciamo a dividerlo ancora e poi a dividerlo sempre di più. Riuscendo alla fine a trovare un nostro modo di stare, una nostra dimensione in uno spazio sempre più ridotto. Ci adattiamo a vivere anche in monolocali da pochi metri quadrati... La stessa cosa vale per i soldi o le risorse in genere: una volta abituati a una determinata condizione, impariamo a rimodulare la nostra vita con quello che abbiamo. E lo stesso accade quando le risorse disponibili diminuiscono, se sono sempre di meno.  Non sempre tale spirito di adattamento segue percorsi virtuosi. Ci adattiamo spesso anche a situazioni di comodo. Di comodo per noi, ovviamente. Così cap...

Il vuoto e poi/ti svegli e c'è/un mondo intero/intorno a te

(immagine per gentile concessione di Rosy, tratta dal suo recente reportage in Vietnam e Cambogia)

C'È UN MONDO fuori da noi, che vive. Per qualcuno è vasto quanto quello che dimora all'interno del suo cuore o della sua mente: beato lui o povero lui, dovrà fare i conti con entrambi... Per altri, la gran parte per la verità, è ordinariamente immenso e spaventosamente sconfinato, come l'ossimoro latente che è in lui vuole lasciar intendere: un Mondo...

È un Mondo che, volenti o nolenti, si impone ai sensi. Non possiamo non ascoltarlo e non possiamo non assaporarlo, dal momento che non si fa scrupoli ad urlarci contro e ad aspergerci come e con tutto ciò che vuole. Lo tocchiamo, anche quando nascondiamo le mani ben bene in fondo alle tasche e ce le teniamo facendo i vaghi. Lo annusiamo, lasciando qualche volta che questo sia decisivo per decidere se andarvi incontro. Sappiamo anche bene che a guardarlo rischiamo di scorgervi molto di noi e per questo, a volte o più spesso, ci giriamo dall'altra parte. Manco se a voltarci possa pararsi davanti ai nostri occhi qualcosa di diverso...

E' un Mondo che ci aspetta, come una preda braccata ma esperta aspetta le mosse del suo ingenuo cacciatore. Qualcuno riesce pure a fotterlo, ma sono davvero pochi e poi siamo proprio così orgogliosi di fottere chi da sempre è abituato ad allargare le gambe con tutti? 

Il gioco d'altronde è sempre lo stesso: svegliarsi ogni giorno e affrontare il Mondo. Sta a noi studiare strategie e tattiche, le più giuste per farlo. Anche perchè difficilmente il premio consiste nella vittoria: anche il solo fatto di poterci riprovare il giorno successivo può esser molto. E non parliamo poi dei più sfortunati, quelli con i quali il Mondo si è accanito di brutto e che non riescono neanche a darsi uno straccio di spiegazione del perchè sia toccato proprio a loro. 

Chi ha paura del Mondo cattivo?

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