Memorie da un cassetto

ERO LÌ CHE METTEVO ORDINE fra le cose di un vecchio cassetto a casa di mia madre. Separavo il grano dal loglio, come si suol dire, buttando in un sacchetto, destinazione secchione dell'immondizia, tutte quelle cianfrusaglie che per anni magari erano stati fra gli oggetti più preziosi e intoccabili: vecchi fermacravatta in ottone, portachiavi e braccialetti metallici ormai anneriti, bigliettini, foglietti vari e tante altre cose. Da parte tenevo invece tutto quello che poteva avere un senso tenere: lettere, cartoline, veri e propri ricordi che risalivano all'inizio degli anni '80.

E poi, all'improvviso, sparsi in quel pozzo di memorie ma per qualche magico motivo non troppo distanti fra loro, ecco spuntare quattro 'campioni' di ricordi. Di quelli che non dimentichi più nella vita. E che, proprio per questo, non hanno bisogno di parole. Perchè, veloce come la luce, il pensiero corre a loro e io mi ritrovo immerso in mezzo a piccoli frammenti di vita.




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