Europee: il Pd vince fuori e perde dentro
Nel giorno del successo di Renzi e dello stop a Grillo (perché si tratta di questa roba qui, direbbe il buon Bersani), l'Italia che va alle urne non fa neanche il 60%. Pessimo risultato, se pensiamo che il disinteresse ha riguardato 4 italiani su 10 e che sul tappeto potevano esserci tanti motivi per un voto di protesta anti-euro, anti-troika, anti-Merkel.
Ma quel che più salta agli occhi è altro. Se il Pd stravince e contemporaneamente perdono tutti gli altri, l'analisi è facile: quella di Renzi è una politica che riesce ad attrarre. Ma se il suo terreno di conquista diventa l'elettorato grillino, forzista e centrista, allora forse occorre interrogarsi sulla sua effettiva 'sinistrosità': da Partito Democratico a Partito della Democrazia Cristiana il passo potrebbe essere breve!
Ora, questo dell'anima del partito di Renzi - potete giurarci - sarà un problema non da poco che il Partito Democratico (e, ancor più, le sue correnti interne!) si trascinerà dietro da qui alle prossime elezioni. E stavolta non saranno le europee...
Il Pd sempre più prima forza politica in Italia. Sempre meno partito di sinistra.
Da quando vige il voto maggioritario è necessario essere il partito di tutti...e non solo di sinistra. I "sinistri" in Italia sono sotto la soglia...di sopravvivenza.
RispondiEliminaNe prendo atto, Gi. Ma non me ne compiaccio.
EliminaUn bacio... un passaggio fugace... e tanto bene per te.
RispondiEliminaMi manchi anche tu, Dark... Tanto, tanto.
EliminaHai letto il sentimento nostalgico che sta dietro ciò che ti ho scritto...
RispondiEliminaSei e resterai sempre qualcuno di davvero speciale...
Detto da qualcuno molto, molto speciale...
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