Un premier alla frutta: digli di smettere

Da oggi, come annunciato e promesso in tv ai suoi sudditi, ghe pense lu: «Sono tornato e adesso mi trovo qui con una situazione italiana che mi pare non precisamente tranquilla, ma da lunedì prenderò decisamente in mano tutti i titoli che sono sul tavolo: dalla manovra finanziaria, alla legge sulle intercettazioni, alle leggi sulla giustizia».

Fino ad oggi, evidentemente, aveva fatto il Premier per caso e il capo del governo ad honorem.

Strano, davvero strano, per uno che nei cinque anni del precedente mandato e nei due dell'attuale è stato accusato più e più volte, qui in Italia e all'estero, di aver pensato solo ai propri interessi e di aver varato per lo più leggi ad personam.

Evidentemente non è più quello di una volta, si vede che ha perso lo smalto di un tempo. Una volta le punizioni le infliggeva già al momento di lanciare i suoi anatemi: "Via Biagi, Santoro e Luttazzi dalla tv". E così fu! Oggi, invece, tenta invano di zittire i Santoro e i Travaglio inciuciando telefonicamente con i commissari Rai o ricorrendo a mezzucci come le circolari sulla par condicio. Tenta di entrare a gamba tesa nei dibattiti televisivi dai quali rifugge dal partecipare, salvo poi prendersi una bordata di scherni e di accuse di maleducazione dal Floris di turno appena un attimo dopo aver attaccato il telefono.

E poi, per un Fini che infilza su un fianco, ha un Bossi che punge sull'altro. Deve fare i conti con lo scontento di milioni di cittadini italiani causato da una manovra lacrime e sangue che non prevede nè sbocchi nè piani B, quando lui vorrebbe dedicarsi con maggiore concentrazione a risolvere il problema degli ascolti (non televisivi, questa volta) a suo dire illeciti che qualche pm comunista e terrorista vuol fare dei suoi segreti e di quelli dei suoi amici.

Negli ultimi giorni, poi, la beffa più cocente: quella che ha visto diabolicamente invertirsi le parti, con il capo dello Stato che, con strategia bellica fin qui inusuale e di Bushiana memoria, ha iniziato a bombardare preventivamente il suo progetto di legge sulle intercettazioni con minacce di incostituzionalità. Manco si trovasse di fronte un Saddam qualsiasi...!

E' chiaro che in queste condizioni non sia facile governare un Paese. Ma in fondo sono in molti, ormai, a chiedergli di non farlo più. Mai più. Aiutiamolo a smettere.

Commenti

  1. Gianluigi5/7/10 11:36

    Mio cro Marco,

    mala tempora currunt...
    Forse qualcosa sta cambiando. FORSE!

    E se facessimo una nuova trattativa STATO-MAFIA? Del tipo:
    "Senti ABERLUSCO' vattini in un isolotto delle isole MINCHIAS a goderti qualche indigena mulatta a malapena maggiorenne, lascia tutte le carche che hai e non farti più vedere fin che morti non ci separi. E in cambo noi non ti rompiamo le palle con processi, carcere multe da pagare. In più lasciamo anche stare i tuoi figli che potranno ereditare tutto il lecito e l'illecito che gli lasci. Insomma, tu non fai del male a noi e noi non facciamo del male a te.
    Corsi e ricorsi storici di trattative con lo Stato.

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  2. Non l'abbiamo già vista con Craxi una roba così? Non vorrei che poi ci toccasse pure leggere di un Berlusconi martire sui libri di storia...

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  3. Io mi frego la foto, la metto nel mio blog e faccio capire che il Berlu è peggio del CANCRO!

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