Lacrime e sangue? Ma quando mai... (3)

E ancora, ancora, ancora...

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MANOVRA: SCUOLA; PROF PIU' PENALIZZATI DI DIRIGENTI /ANSA
DOSSIER TUTTOSCUOLA, TAGLI DOCENTI ARRIVANO A 15%, MANAGER 5%
(ANSA) - ROMA, 1 GIU - Il sacrificio richiesto alla ''casta''
dalla manovra economica e' in proporzione ben minore di quello
chiesto ai dipendenti pubblici. E' quanto sostiene, in uno
speciale dedicato al tema, Tuttoscuola che indica una riduzione
del 6% per i sottosegretari, del 2,5% per i dirigenti
ministeriali e di almeno l'11% per il personale dipendente della
scuola colpito dal blocco dello scatto di anzianita' oltre che
del contratto.
PER PROF E BIDELLI TAGLI DA 11 A 15% - Il personale della
scuola viene colpito dalla manovra su tre fronti: blocco del
contratto collettivo, congelamento degli scatti di anzianita',
indennita' di buonuscita. Anche lasciando da parte l'effetto
sull'indennita' di buonuscita e sulla pensione, la quota
aggiuntiva di stipendio che un insegnante avrebbe guadagnato nel
2011 prima di questa manovra (e che ora viene bloccata) sarebbe
stata in media di 3 mila euro annui. Considerato che la
retribuzione media attuale e' di 24 mila euro all'anno e che con
il previsto aumento di 3 mila euro avrebbe raggiunto nel 2011 i
27 mila euro, il taglio e' quindi pari all'11%. In particolare -
sottolinea Tuttoscuola - un prof di scuola media con 14 anni di
carriera avra' una perdita del 12% rispetto allo stipendio in
godimento (valore scatto mancato 2.178,54 euro annui, valore
blocco del contratto di circa 1.000 euro annui, per una perdita
totale di circa 3.200 euro annui su uno stipendio annuo di
23.444,75 che sarebbe arrivato a circa 26.600 euro); un prof.
delle superiori con 20 anni di carriera ha una perdita che
sfiora il 15%; un direttore dei servizi amministrativi con 27
anni di carriera ha una perdita intorno al 12% del suo stipendio
attuale.
PER MANAGER PUBBLICI TAGLIO SI FERMA A 5% - Premettendo che
per i ministri-parlamentari bisognera' attendere le
deliberazioni annunciate dai presidenti di Camera e Senato.
Tuttoscuola fa una simulazione del taglio che verra'
verosimilmente effettuato (applicando un metodo di ritenuta
analogo a quello previsto per i manager pubblici). E prende a
riferimento lo stipendio del ministro della Funzione pubblica
Brunetta, da lui stesso reso pubblico sul sito del suo
ministero, dal quale risulta che, tra indennita' e stipendio da
parlamentare e da ministro percepisce annualmente circa 257 mila
euro lordi (211 mila da deputato e 46 mila da ministro).
Se la riduzione agira' sull'intera retribuzione assegnata al
ministro Brunetta, dedotta la franchigia dei primi 90 mila,
sara' di 13.700 euro, portando gli emolumenti complessivi a
243.300 euro contro i 257 mila attuali. L'incidenza percentuale
finale (13.770 su 257 mila) sara' - conclude Tuttoscuola - pari
al 5,3%.
DIRETTORI IN FUGA DA MINISTERO - Gli effetti della manovra
potrebbero sentirsi anche nel grande palazzo di Viale
Trastevere, dove, secondo Tuttoscuola, corrono voci sempre piu'
insistenti di fuga verso la pensione di numerosi direttori
generali. Si parla di 4-5 direttori generali e di un capo
dipartimento della sede centrale del ministero a Roma e di
numerosi direttori generali presso gli Uffici scolastici
regionali. All'origine della fuga ovviamente motivi economici:
oltre alla consistente riduzione di stipendio per un valore
annuo che puo' arrivare anche a superare i 10 mila euro, vi
sarebbe infatti anche un effetto diretto sull'indennita' di
buonuscita (che si calcola proprio sull'ultimo stipendio).
(ANSA).

CLL
01-GIU-10 18:35

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