Crisi economica: Istat, in Italia famiglie in difficoltà
E stiamo parlando ancora del 2007-2008

Reso noto questa mattina l'ultimo rapporto annuale Istat sulla situazione del Paese. Qualche flash al volo.

ISTAT: 22% FAMIGLIE IN DIFFICOLTA', DA SPESA AD AFFITTO
(ANSA) - ROMA, 26 MAG - Piu' di una famiglia italiana su cinque (il 22,2% del totale) ha difficolta' economiche di vario grado: dal non poter affrontare spese impreviste sino al non avere i soldi per comprare cibo e vestiti o pagare l'affitto e le bollette. Si tratta di oltre 5,3 milioni di famiglie in valori assoluti. Al contrario, in circa 10 milioni, ossia il 41,5% delle famiglie, non presentano alcun disagio. A questi, si aggiunge un altro 36,3% (8,8 milioni) che vive in condizioni di ''relativo benessere''. E' la fotografia che emerge dall'ultimo rapporto annuale Istat sulla situazione del Paese. (SEGUE). MRG
26-MAG-09 10:59

ISTAT: 22% FAMIGLIE IN DIFFICOLTA', DA SPESA AD AFFITTO (2)
(ANSA) - ROMA, 26 MAG - In particolare, circa due milioni e mezzo di famiglie (10,4% del totale) segnalano ''difficolta' economiche piu' o meno gravi e risultano potenzialmente vulnerabili soprattutto a causa di forti vincoli di bilancio''. Spesso non riescono ad effettuare risparmi e nella maggioranza dei casi non hanno risorse per affrontare una spesa imprevista di 700 euro (83,5%). Circa un milione e 330 mila famiglie (5,5% del totale), invece, incontra ''difficolta' nel fronteggiare alcune spese''. La maggioranza di queste famiglie, dice il rapporto, si e' trovata ''almeno una volta nel corso del 2007 senza soldi per pagare le spese alimentari, i vestiti, le spese mediche e quelle per i trasporti''. C'e', poi, un milione e 500 mila famiglie (6,3% del totale) circa che denunciano, ''oltre a seri problemi di bilancio e di spesa quotidiana, piu' alti rischi di arretrati nel pagamento delle spese dell'affitto e delle bollette, oltre a ''maggiori limitazioni nella possibilita' di riscaldare adeguatamente la casa e nella dotazione di beni durevoli''.
Dall'altro lato, circa dieci milioni di famiglie (il 41,5% del totale) mostrano ''livelli inesistenti o minimi di disagio economico''. Si tratta di famiglie con redditi alti e medio-alti, piu' diffuse nel Nord del Paese. Infine, circa 8 milioni e 800 mila famiglie (il 36,3% del totale) vivono ''in condizioni di relativo benessere'': si tratta prevalentemente di famiglie formate da adulti e anziani a reddito medio e di altre piu' giovani a reddito medio e medio-alto, che hanno come problema quasi esclusivo il rimborso del mutuo. (ANSA). MRG
26-MAG-09 11:04

ISTAT: DOPO 13 ANNI DISOCCUPATI CRESCIUTI PIU' DI OCCUPATI 2,8 MLN
PRECARI, QUASI META' IN MERCATO LAVORO DA OLTRE 10 ANNI
(ANSA) - ROMA, 26 MAG - Le condizioni del mercato del lavoro in Italia ''peggiorano a causa della crisi in atto''. Per la prima volta dal 1995, infatti, la crescita degli occupati nel 2008, che sono aumentati di 183 mila unita' rispetto al 2007, e' risultata inferiore a quella dei disoccupati, saliti di 186 mila unita' sempre rispetto all'anno prima. E' quanto evidenzia l'ultimo rapporto annuale dell'Istat sulla situazione del Paese. Lo scorso anno la disoccupazione e' tornata a crescere dopo circa dieci anni di diminuzione, coinvolgendo in misura maggiore gli uomini. Il fenomeno ha interessato in particolare il Centro e il Nord-Ovest, anche se il Mezzogiorno si e' confermata l'area con la maggiore concentrazione di disoccupati. Nel 2008, inoltre, gli occupati "standard", cioe' a tempo pieno e con durata indeterminata, sono risultati circa 18 milioni; i lavoratori ''parzialmente standard'' (a tempo parziale e con durata non predeterminata) circa 2,6 milioni; gli atipici (dipendenti a termine e collaboratori) quasi 2,8 milioni. Per quanto riguarda gli atipici, evidenzia ancora il rapporto, quasi la meta' - nello specifico un milione e 300 mila - sono presenti nel mercato del lavoro da piu' di dieci anni. (ANSA). MRG
26-MAG-09 11:04

ISTAT: IN ITALIA PIU' REDDITI BASSI,1 PERSONA SU 5 A RISCHIO
(ANSA) - ROMA, 26 MAG - L'Italia e' uno dei paesi europei con ''la maggiore diffusione di situazioni di reddito relativamente basso: una persona su cinque e' a rischio di vulnerabilita' economica''. Lo sottolinea il rapporto annuale dell'Istat, evidenziando che ''rischi altrettanto elevati'' si osservano in Spagna, Grecia, Romania, Regno Unito e nei paesi baltici. Il rischio di vulnerabilita' riguarda, invece, soltanto una persona su dieci nei paesi scandinavi, nei Paesi Bassi, nella Repubblica Ceca e in Slovacchia. Questo si rileva particolarmente nelle regioni meridionali: nel 2007 risultano esposte al rischio meno dell'8% nel Nord-est, poco piu' del 10% nel Nord-ovest e nel Centro e circa una su tre nel Mezzogiorno. In particolare, la percentuale di popolazione a basso reddito nel Paese si attesta al 18,4%, sulla base di valori del 2006; l'incidenza risulta massima in Sicilia (41,2%), Campania (36,8%) e Calabria (36,4%). All'opposto, i valori meno elevati si registrano in Valle d'Aosta (6,8%) e nelle province autonome di Bolzano (6,6%) e Trento (3,8%).
Guardando al reddito disponibile, sempre nel 2006, le regioni del nord registrano un livello procapite superiore o prossimo ai 20 mila euro (20.300 euro al Nord-Ovest e 19.900 al Nord-est); le regioni del Centro mostrano livelli piu' bassi (18.500), pur mantenendosi al di sopra della media nazionale (16.200), mentre il Mezzogiorno detiene ''storicamente'' livelli sensibilmente piu' bassi, pari a 12.700 euro.(ANSA).
MRG
26-MAG-09 11:06

Però la crisi sta passando... Sì, quella delle banche grazie ai Tremonti-bond che queste si tengono invece di agevolare il credito di famiglie e piccole imprese.

Commenti

  1. Ma? io so solamente ciò che vedo tutti i giorni.
    Supermercati vuoti.
    Negozi chiusi.
    (Vittima anche io tra l'altro...ex imprenditrice...chiuso battenti nel 2006)
    La tristezza che si raccoglie con la pala.
    Locali che durano 1 mese....
    e tanto altro...
    Io non credo proprio che la crisi stia passando...al contrario...
    E poi....non era appena iniziata?
    Che paese di miracoli...davvero...
    0_0
    PUFF! e fu subito luce.
    Ma?

    Un abbraccio grande, super riflessivo amico.

    RispondiElimina
  2. No non sei solo tu purtroppo...Negozianti sulla soglia dei negozi. Ma cavolo se ricaricano di meno la merce. Da me c'è la moda degli Americanbar, ne aprono e chiudono alla velocità della luce.
    E credo che il peggio debba ancora arrivare.
    Viviamo in una fiction continua.

    RispondiElimina
  3. Daccordo sugli altri...anche se......per ricaricare meno, devi poter comprare a meno... e le tasse?
    Affitto....
    Contributi pensionistici annui...
    (questa porcata all'estero non esiste)
    sai quanto paga un piccolo negoziante ogni 3 mesi di inps? circa 600 euro (dannatamente obbligatorie) sommate in un anno fa una cifra...
    metti...merce continua...
    nel caso dell'abbigliamento,ad esempio,se non vendi,mica puoi lasciare a luglio i pullover di lana in vetrina!
    luce...
    camera di commercio....
    commercialista....
    Più altro.
    Considera che la merce va da cifre minimo di ordini di mila euro....
    tutte spese che si sommano....ed in un mese non rientra nemmeno la metà...
    Ma come si fa? Soprattutto in questi tempi?
    E' stata una croce che ho portato per tre anni...e quanto chiudi....in realtà non chiuderai mai....le cose assurde da pagare che arrivano anche dopo...sono stile "finchè morte non ci separi".
    La vita del commerciante non è come la si vede da fuori....è un lento calvario....infruttuoso. E mi sono resa conto attraverso altri...che se annusi loro ricchezza...in realtà,spesso, è solo "un continuo movimento bancario di debiti"...in un conto perennemente al verde!
    Escludo potenti ovviamente ed escluso fortunati e benestanti e furbetti.
    Io non lo sono mai stata. Ed ecco il risultato...
    Sempre molto strano sto mondo....
    Solo orgogliosa della mia onestà....ma?
    Poi aprirei pure un tragico capitolo da dipendente a progetto e da disoccupata...
    Faccio prima a lasciarvi questo link...da qui,capirete meglio cosa intendo...
    http://darksecretinside.blogspot.com/search/label/CARO%20PRESIDENTE

    Vi abbraccio.
    Marcus...il tuo blog ha il potere di trascinarci in immensi ed elevati confronti e dialoghi....è una magia!!!
    un bacio a te Nicole ed un bacio a te Marcus!

    RispondiElimina
  4. Per dark (1 e 2, visti i tempi di crisi occorre risparmiare anche sui commenti!):
    Conosco assolutamente e dannatamente bene l'esperienza di cui parli, per essere stato - anche se indirettamernte - protagonista di un'avventura simile durata 6 anni. L'elenco delle ansie, delle angosce e delle insolvibilità infra-avventura corrisponde pienamente al tuo. Così come - azzardo - quello post-avventura: merci da finire di pagare; strascichi di acqua, luce e telefono; commercialista, iva e modello unico e, infine, la mitica scure dell'inps. Che poi davvero non si capisce a che fine la si debba pagare, dal momento che sottrae grandi risorse soprattutto all'avviamento, risorse che non possono finire per essere reinvestite nell'attività e che contribuiscono, così, pesantemente al declino della stessa. E poi: come ti ritornano i contributi versati? Non ti ritornano certo!
    Rubi le parole dalla mia bocca quando parli di "continuo movimento bancario di debiti" e quando ti definisci estranea a quell'esercito di "fortunati e benestanti e furbetti" che non pagano le tasse, che speculano sul venduto, che vendono la propria madre e chi ne ha più ne metta!

    Grazie per aver lasciato il link all'approfondimento sul tuo blog. E, soprattutto, cara amica mia, per la chiusa al tuo secondo commento: non ho parole per le tue parole! Il bacio l'ho ricevuto (e grande!) e te lo rimando col cuore!

    RispondiElimina
  5. Per Nicole:
    Quant'è vero che "viviamo in una fiction continua"! Quel che è bello è che vogliono farci credere che quello che probabilmente vale per una manciata di persone sia a portata di mano di tutti gli italiani. Pensa che una decina di giorni fa (se non erro, erano i giorni nei quali cominciava il tam tam sulla crisi economica che starebbe per essere superata), su un tg (mi pare il Tg1, ma non vorrei sbagliare) è passato un servizio sulla famiglia Bulgari e la loro attività di commercianti del lusso: ma come ..zzo si fa a parlare di lusso in questo momento, con la soglia di povertà che sta facendo annegare i ceti medi e le famiglie... E su un tg!!!
    Manca davvero il senso delle proprorzioni, tanto anche se se ne accorge qualcuno fa lo stesso!
    Tempi bui, cara Nicole...

    RispondiElimina
  6. Mi sono espressa effettivamente male...Tra l'altro vengo da una famiglia (lato paterno) di commercianti da generazioni. Mio padre era un progettista e trattava materiali di lusso. Bhe sul lusso, mi insegnerete il discorso è diverso.
    Lo so, quello che comporta gestire un negozio, le tasse , gli stipendi da pagare e tanto altro.
    Io mi riferivo ad altri commercianti a quelli che ricaricano esageratamente su prodotti bassi o medio alti o di prima necessità. E tra questi metto anche le Farmacie...è incredibile il rincaro che praticano anche loro.
    Ma anche questo è un discorso da fare a puntate:)

    RispondiElimina
  7. Per Nicole:
    E quando lo facciamo 'sto blog a puntate a più mani?

    RispondiElimina

Posta un commento

Post più popolari