La febbre della paura

Viviamo costantemente sull’ottovolante della paura. Ci lasciamo sballottare da allarmi e psicosi che prendono la forma di irte salite e precipitose discese, di curve paraboliche, brusche frenate e improvvise ripartenze. E appena uno di questi accenna a scemare, ecco subito ne arriva un altro a prendere il suo posto. Con maggior vigore, se possibile, di quello che l’ha preceduto.

Come esseri umani, siamo da sempre sotto la spada di Damocle della paura: insidiosa e sottile in ogni epoca e tempo, trova comunque il modo di infilarsi fra le pieghe dei nostri pensieri vigili così come fra gli spazi meno definiti dei nostri sogni notturni. Scava, erode e apre pian piano piccole nicchie dove insinua il suo fine artiglio, che si allunga e si allarga fino a invadere, spesso, tutto lo spazio libero della nostra mente.

Certo non vale allo stesso modo per tutti, ma chi più chi meno siamo un po’ tutti vulnerabili alla sua minaccia. Più andiamo indietro con i secoli e più la paura è stata il frutto, magari doloroso, di una nuova esperienza, di una scoperta, di un sapere che ancora non apparteneva alla comune sfera mentale della giovane e rude e grezza umanità che stava crescendo. Si potrebbe definirla una paura diretta, empirica: temo il fuoco perché mi ha bruciato, l’acqua perché stavo annegando, il buio perché mi fa sbattere e cadere e perdere di vista le cose o le persone a cui tengo.

Col tempo, abbiamo accumulato un certo numero di esperienze tangibili e le nostre paure hanno così cominciato a materializzare concetti: ecco il timore della superstizione, della divinità, della cabala; l’angoscia verso quell’occhio sempre vigile e attento, puntato su di noi, a scrutare atti e condotte da mettere sul banco degli imputati, da condannare e da punire.

Fino a quando qualcuno ha capito il meccanismo che tali processi innescavano nelle menti dei più, se ne è impadronito e lo ha personalizzato per le sue esigenze, troppo spesso di tasca e di potere. Ecco allora che la paura, che nasce come esperienza personale ed episodica, ha iniziato ad essere sapientemente insufflata nelle orecchie e nei cuori dei semplici. Ecco che la paura, appositamente ingravidata dalla malizia umana, ha cominciato a generare fobie e timor panico, sciogliendosi fra le masse e diventandone signore e tiranno.

Dirigere le menti più semplici e umili è lo strumento di chi vuole assurgere alla posizione di vertice. Farlo attingendo con mestiere e risorse all’io più puro e indifeso della nostra psiche e minacciando in tal modo la stessa sopravvivenza dell’individuo è, probabilmente, quel che muove la storia umana da quando qualcuno ha deciso di mettere fine alla sua purezza e innocenza, alimentando l’odio con la paura.

Le facce della paura sono tante (milioni di milioni, come cantava un vecchio carosello!) e l’ausilio della tecnologia ha fatto in modo che arrivassero con maggiore facilità dappertutto e più velocemente. Pensiamo al tempo che impiega una notizia (il veicolo) a fare il giro del mondo e ad insinuare, al contempo, la portata dei timori che reca con sé (il carico) nella mente e nei cuori delle persone. A solo scopo esemplificativo (e solo per quello!) cito i tragici fatti dell’11 settembre 2001. Chi potrebbe dimenticare le immagini che in diretta tv cominciarono in pochi istanti a riversarsi nelle case di tutto il mondo? Qualsiasi messaggio comunicato in quel momento avrebbe raggiunto con incredibile precisione la parte più interiore di ciascuno di noi, nuda e indifesa di fronte a tanto orrore. Cosa che, infatti, è accaduta: se andate a rivedere le dirette di quel giorno, noterete che prima ancora di avere notizie certe sulla fine del quarto aereo e prima ancora di sapere se davvero ve ne fosse un quinto diretto contro la Casa Bianca era già passata la notizia dell’attentato di matrice islamica organizzato da Osama Bin Laden e dai terroristi di Al Queda. Questione di minuti, forse di un paio di ore: il mondo era già informato su mandanti ed esecutori, il processo era già stato fatto e la condanna comminata. E tutto ciò aveva già posto le basi per generare nelle masse la fobia per l’islamico, per il musulmano, per l’arabo in genere.

Ora arriva la febbre suina, dopo le varie Sars, influenze aviarie e mucche pazze. E c'è già chi parla di pandemia…

Febbre suina/ Tutti i casi accertati e quelli sospetti -scheda
Apprensione in 11 paesi. La situazione più critica in Messico

Parigi, 27 apr. (Apcom) - La febbre suina, che avrebbe fatto già 103 morti in Messico, si sta estendendo a diversi paesi, facendo temere una possibile pandemia alle autorità sanitarie mondiali. Di seguito i casi già accertati e quelli annunciati dopo il 24 aprile:
MESSICO - Il ministro della Sanità ha annunciato un bilancio di 103 vittime causate probabilmente" dalla febbre suina. Su questo totale le vittime accertate sono al momento venti. Almeno 1.614 persone sono rimaste contagiate dal virus.
STATI UNITI - Venti casi di contagio sono già stati confermati: otto a New York, sette in California, due in Texas, due in Kansas e uno nell'Ohio. Washington ha dichiarato lo "stato d'emergenza sanitaria".
CANADA - Sei i casi accertati: quattro nella provincia atlantica della Nuova Scozia e due nell'ovest del paese. Si tratta di studenti che si sono recati in gita scolastica in Messico.
NUOVA ZELANDA - Nove liceali e un insegnante, che hanno soggiornato per tre settimane in Messico, presentano i sintomi dell'influenza. Fanno parte di un gruppo di 25 persone di un college di Auckland messe in quarantena sabato, al loro ritorno
dal Messico.
AUSTRALIA - Due persone di ritorno dal Messico presentano sintomi dell'influenza e sono state ricoverate in ospedale.
ISRAELE - Un israeliano è stato ricoverato con i sintomi dell'influenza dopo un suo viaggio in Messico. Il direttore dell'ospedale ha detto che, sulla base dei primi esami di laboratorio, il paziente "non sembra avere la febbre suina".
SPAGNA - Registrati otto possibili casi di influenza suina: tre in Catalogna, gli altri a Bilbao, Almansa, Valencia, Teruel e Algeciras.
FRANCIA - I test compiuti su tre delle quattro persone sospettate del contagio hanno avuto esito negativo. Ancora incerta la situazione di una donna di 52 anni. I risultati degli esami si conosceranno entro questa sera.
GRAN BRETAGNA - I test compiuti su uno steward della compagnia British Airways, ricoverato sabato a Londra al suo ritorno dal Messico, hanno dato esito negativo. Due persone rientrate domenica in Scozia da un viaggio nel paese del Centro America, presentano "leggeri sintomi che fanno pensare all'influenza".
COLOMBIA - Le autorità sanitarie colombiane hanno messo sotto sorveglianza nove persone arrivate dal Messico che presentano i sintomi dell'influenza.
BRASILE - Un uomo di 24 anni, di ritorno da un viaggio in Messico, è stato ricoverato a San Paolo con i sintomi della febbre suina.
(fonte Afp)
Coa
27-APR-09 11:11


FEBBRE SUINA: PASINI (OMS), C'E' RISCHIO CHE VIRUS DIVENTI PANDEMIA
(ASCA) - Roma, 27 apr - ''E' sicuramente un allarme internazionale. Si tratta di un'infezione che ha colpito molti stati degli Usa e Messico, non vi e' dubbio che ci sia il rischio di una propagazione ulteriore e che il virus suino possa assumere i tratti di una pandemia quindi raggiungere facilmente l'Europa attraverso i viaggi internazionali''. Lo ha affermato il Direttore del Centro di Global Health dell'Oms, Walter Pasini, in un'intervista a Skytg24 in merito all'allarme influenza suina scoppiato in Messico e Usa. La preparazione di un vaccino, sostiene Pasini ''non e'semplice'' perche' occorrono ''tempi troppo lunghi per fronteggiare i casi''.
L'Italia, aggiunge Pasini ''ha un vantaggio rispetto agli Usa, l'epidemia non c'e', nuovi casi non ci sono, quindi sono molto importanti i controlli sanitari alla frontiera'' come ha fatto ''il Giappone che ha istituito dei metodi di rilevazione della temperatura corporea per chi viene dal Messico. E' importante segnalare tempestivamente nuovi casi d'influenza al medico curante. Abbiamo il vantaggio di essere in primavera, quindi questi casi si possono facilmente distinguere dall'influenza stagionale''. Pasini ha infine sconsigliato i viaggi nei paesi a rischio e ha assicurato che ''in Europa abbiamo scorte di farmaci antivirali che andranno utilizzati per casi sospetti''.
res/sam/rob
271113 APR 09

Commenti

  1. accidenti... ieri ho fatto un post anche io sulla febbre suina, ma era da pubblicare per domani.

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  2. va be.. ho deciso di postarlo ugualmente...

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  3. Secondo me, sulla rete è altrettanto giusto e importante se portiamo avanti argomenti comuni e se rendiamo noti i nostri disaccordi.

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  4. infatti, a proposito ho visto ciò che mi suggerivi all'opera in altri blog e ora l'ho trovato nel tuo, questo di mettere altri link all'interno del post... ma come lo hai fatto?

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  5. La paura è un istinto umano utile nel momento in cui viene sfruttato per assicurarsi la sopravvivenza.
    Non è giusto però che venga distorto e incrementato di grado producendo delle vere e proprie psicosi collettive.
    Quelle che poi ci spingono a fare delle rinunce.Vedi le numerose disdette di viaggi in Usa e Messico.
    Posso capire i secondi.Ma perchè non recarsi in USA?
    Non siamo mica ad uno stato di epidemia li!Anche se è stato proclamato lo stato di emergenza.

    Non so,ma spesso i media e noi stessi pare godiamo della paura.E si tende ad ingigantire ogni cosa e ad esasperarla.
    Finchè tutto poi si dimentica in poco tempo.
    Ora cosa dovrebbero fare i messicani?Abbandonare la loro terra?

    La paura rende deboli.Non sarà questo il bandolo della matassa?

    Un abbraccio!

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  6. Caro arrgianf, come ti dicevo è molto semplice: scegli un'intestazione che valga ogni volta che scrivi un post seriale, metti il carattere piccolo per distinguerlo dal testo del post e quindi, di seguito, fai l'elenco puntato e linkato ai singoli post.

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  7. Cara Guernica, al contrario di altri che la vedono come una tara della nostra evoluzione, io credo come te che la paura in realtà sia utile. Ovviamente sto parlando di quel sentimento personale, episodico ed empirico che serve a selezionare e catalogare esperienze. Diverso è quello che mi pare stia diventando una vera e propria costante del villaggio globale: cioè il tentativo di generare paure collettive con le quali gestire e indirizzare gli istinti delle masse.
    Da questo punto di vista, quante volte capita di sentire nei notiziari dei tg di un treno deragliato, di un aereo caduto, di un incidente stradale mortale, di episodi che per qualche giorno, a breve distanza, vengono bissati da altri episodi analoghi se non del tutto uguali? Semplice coincidenza o qualcosa di più, magari che ha a che fare con il tentativo di controllare meglio gli istinti e gli umori delle masse aumentando il loro tasso di paura nei confronti di determinati eventi?

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  8. Per Guernica: grazie per esserti iscritta! Un abbraccio!

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  9. non ci sono riuscito, ma iscritta guernica a cosa?

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  10. Caro arrgianf, come sarebbe non ci sei riuscito? E' semplice: inserisci l'elenco dei link all'inizio del post e poi attacchi con il nuovo articolo...

    Eheheh! Fra i sostenitori di Relativismi, no? E tu che aspetti? eheheh

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  11. sostenitori di relativismi, l'ho visto, ci ho cliccato ma non accedo per diventare sostenitore..

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