Messaggi dal Basso Regno

Intervista di Giulio Andreotti su Repubblica di oggi. Titolo: "Ho qualche segreto di Stato e lo porterò con me in paradiso". La domanda è: quando? Pare che qualcuno lassù abbia cominciato a preoccuparsi...

Scherzi a parte, sfugge un po' (ma poi mica tanto!) il senso di questa affermazione sui segreti di Stato riportata nel titolo, il cui passaggio, nel corpo dell'intervista, suona così:

"Un po' di vita interna dello Stato la conosco. Molti no, qualcuno sì. Ma li tengo per me. Non farei mai un libro o un'intervista su certi episodi. La categoria del folklore politico non mi appartiene".

Ora, che un uomo politico alla soglia dei 90 anni, di cui una settantina passati a vivere e a fare politica e almeno una cinquantina trascorsi ricoprendo quasi tutti i posti chiave nei governi e nelle istituzioni della nostra Repubblica, sia a conoscenza di segreti di Stato non può essere una novità, nè una rivelazione. Anzi, molti di questi saranno proprio a sua firma. Quel che suona strano è che Andreotti lo dica, affrettandosi però, al tempo stesso, a rassicurare urbi et orbi che li terrà per sè e che non ne parlerà con alcuno.

Chi deve capire capisca...

Ps: Chissà quanti ("molti no, qualcuno sì") di quei segreti di Stato sono contenuti nei 3500 faldoni giganti ("il mio archivio personale") che il nostro senatore a vita ha raccontato al Corriere della Sera di aver trasferito all'istituto Don Sturzo pochi mesi fa.

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