Un pezzo di terra

Non mi capita spesso di vivere la realtà quotidiana di Bracciano, il paese non distante da Roma dove vivo ormai da sedici anni (o forse sarebbe meglio dire dove dormo, visto che la maggior parte del tempo la trascorro nella Capitale per lavoro). E quindi ogni tanto rimango sorpreso nell’apprendere cose che sono invece a conoscenza di tutti. Belle o meno belle che siano.

Come quella di cui sono venuto a conoscenza, solo per caso, stamattina. Pare infatti che su iniziativa dell’università agraria di Bracciano – immagino supportata in questo dall’amministrazione comunale – sia possibile ai residenti richiedere l’assegnazione di piccoli appezzamenti di terreno ad uso agricolo sui quali coltivare un orto o un frutteto. Unici requisiti, oltre alla residenza braccianese, l’età e la condizione sociale del richiedente. Solo successivamente, a quanto pare, entra in ballo nella formazione della graduatoria il reddito del nucleo familiare. L’iniziativa ha come scopo quello di favorire ed incentivare una piccola agricoltura di massa sul territorio, in particolare su quei terreni – e nei dintorni del paese non sono pochi – lasciati incolti e abbandonati. Non si tratta quindi di una compravendita di terra, ma solo di un’assegnazione temporanea a qualcuno che, con buona volontà, se ne curi, non fosse altro che per risparmiare sulla spesa quotidiana di frutta e verdura.

Mi sembra un’ottima iniziativa. Niente coltivazioni intensive, né antiparassitari, né speculazioni commerciali, solo buona lena e sano sudore, persone e famiglie, cura amatoriale e contatto – vero! - con la terra, i suoi odori e, quando sarà, i suoi sapori. Immagino la soddisfazione di tanti - come il sottoscritto - abitanti di giungle d’asfalto dal lunedì al venerdì, impegnati, al tramonto o soltanto nel fine settimana, a veder crescere qualcosa in quel pezzetto di terra, a respirare un’aria diversa e libera, a condividere un momento di pace con gli amici, magari davanti al fuoco di un barbecue. Sa di buono e di sano, non trovate?

Commenti

  1. "Resto....resto a letto,
    mentre sento gia l'odore del caffe
    ho tante cose da fare ma non mi importa niente...."
    Così canta Pino Daniele e io mi ci ritrovo benissimo, quindi non credo che i miei sabati e domeniche li dedicherei alla "buona lena e al sano sudore" come dici tu.
    Però..."condividere un momento di pace con gli amici, magari davanti al fuoco di un barbecue" mi troverà sempre protagnista... a patto che non sia io a cunicinare...PERO'!!!!!

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  2. ciao marco
    quanto tempo....e che piacere ritrovarti blogger. posso chiamarti collega? un abbraccio
    ovviamente ti aggiungo tra i link amici di Festival.
    a presto
    Ale

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  3. posso chiederti dove è leggibile la delibera che consente la richiesta, o comunque informazioni sul da farsi? sono interessata al progetto. grazie e ciao. susanna

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  4. Cara Susanna (però anche Susisse è molto carino!), so che per info e domande occorre andare allo sportello universitario. Ti copio/incollo l'indirizzo:

    Facoltà di Agraria, Università della Tuscia. Piazza Mazzini 5, Bracciano
    Lunedì 8,30/13,30
    Giovedì8,30/13,30-14,30/17,30

    Grazie per l'attenzione e, se vuoi, siamo qui sul blog. Ciao!

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